La testa è il primo problema.
Quando parla, Peppino non entra molto nei dettagli; o capisci al volo oppure pazienza. Non ha nemmeno tanta disponibilità al dialogo, ad accettare il parere diverso dal suo. Il suo non è un conversare, le sue sono sentenze. “Sui forum siete tutti professori” -mi ha detto- “Tutti professori e tutti a credere che si perda per colpa dello zero. La colpa è della testa della gente, non dello zero e fino a quando i professori continuano a non sapere cosa vuol dire perdere per colpa della testa, i casinò sono a posto. Il primo motivo per il quale la gente perde è la testa; non puoi pensare di vincere sempre, devi saperti accontentare anche della perdita; non puoi bere e giocare, perdi il controllo prima! Quando vinci, ti sale l’ingordigia ma devi fermarti subito e scappare. Ma tu lo sai che ci sono giorni nei quali io quasi non gioco? E sai perché?” -mi diceva battendo la mano sul tavolino col tono di quello che è assolutamente consapevole di darti nozioni importanti- “Ti spiego quando è meglio non giocare del tutto oppure giocare poco, pochissimi colpi: quando dopo che tu hai messo i tuoi soldi in una puntata, se il pensiero di perdere il colpo ti innervosisce anche solo di poco, allora è meglio non giocare perché, al colpo dopo, lo stesso pensiero sarà ancora più grosso e a quel punto senza accorgerti sei già caduto nel baratro, sei già in bolletta… I giocatori d’azzardo dicono che durante una seduta di gioco c’è sempre un momento in cui, per la situazione di cassa o per l’entità della giocata, se vinci il colpo, certamente vincerai la seduta; allo stesso modo c’è sempre un momento in cui, sempre per gli stessi motivi, se perdi il colpo perderai la seduta. Io non lo so se questo fatto è vero; ma se è vero, è vero per loro che sono giocatori d’azzardo; io non sono e non faccio il giocatore d’azzardo perché i giocatori d’azzardo sono tutti perdenti.”